Sentieri è un progetto fatto per l’Ospedale di Sassuolo ed è un’installazione permanente. Mi era stato chiesto di abbellire una zona dell’ospedale che aveva bisogno di essere di essere ravvivata. Il rischio della banalità era molto presente. Quindi sono andato diverse volte a fare sopralluoghi e ad osservare e ho finalmente ho capito. Come spesso accade le cose più evidenti sono quelle che noti meno. Mi sono accorto che non volevo raccontare tanto l’architettura ma la comunità-ospedale, quei sentieri, quei percorsi che le persone percorrono concentrando emozioni forti, a toccare con malattia e guarigione la deviazione dall’inelluttabile.
Poi ho introdotto due elementi: il colore e le parole.
Entrando in un ospedale all’improvviso i colori svaniscono. Domina il bianco asettico, estraniante e improvvisamente diventiamo pazienti. Le persone che animano i miei scatti indossano il colore lasciando una traccia sovversiva sull’immagine, un vero e proprio accento resiliente.
Infine ho chiesto a Simona di Bona, amica e brava scrittrice, di scrivere alcune brevissime poesie da alternare con le fotografie. Le ritengo bellissime.
Le immagini sono la composizione di diversi scatti.